Dungeons & Dragons è un gioco collaborativo.
I giocatori collaborano tra loro per esplorare, vincere e vivere un’altra avventura.
I giocatori e il DM collaborano nel raccontare una storia e un’altra e un’altra ancora.
Quindi il DM non deve sfidare i giocatori, ma i loro personaggi, e con mostri e trappole cercare di rendergli la vita difficile… Mantenendo però il tavolo ragionevolmente soddisfatto.
Raramente il DM che vuole vincere riesce a far divertire i suoi giocatori, e spesso si ritrova di fronte a una tavola vuota.
Ma a volte un DM vuole sfidare i giocatori – non i loro personaggi – e metterli di fronte a indovinelli, prove di abilità e acuità mentale.
Ecco perchè esistono le Prove dei Campioni.
Le avventure della serie Prova dei Campioni, pubblicate su Dungeon Magazine, vennero scritte da Johnathan Richards per AD&D (numeri 58, 69 e 80), D&D 3a edizione (91) e D&D 3.5 (numeri 108 e 138).
Le avventure rappresentano l’annuale campionato della locale Gilda degli Avventurieri, e sono organizzate con prove di abilità, test e indovinelli che possono sfidare giocatori anche molto esperti e personaggi di qualsiasi livello di abilità, dato che prevedono un uso molto controllato di magia, oggetti e abilità.
Le ho sempre trovate bellissime, e un cambio di passo molto appropriato soprattutto per ritirare il fiato dopo campagne col destino del mondo in bilico.
Unica nota dolente: funzionavano molto meglio quando le classi erano meno, il ladro era il ladro, il mago il mago, le stagioni non si erano accorciate e i personaggi non avevano tonnellate di strani poteri.